martedì 7 marzo 2017

Morea

Il Morea (Coll. Giorgio Spazzapan)

Piroscafo da carico da 1968 tsl e 1156 tsn, lungo 76,2 metri, largo 13,4 e pescante 5,6, con velocità di 10 nodi. Appartenente all’armatore genovese Marino Querci, iscritto con matricola 2054 al Compartimento Marittimo di Genova.

Breve e parziale cronologia.

31 gennaio 1918
Varato come War Duty (numero di costruzione 85) nei cantieri American Shipbuilding Company di South Chicago, per la Cunard Steamship Company Ltd., a sua volta agente per conto dello Shipping Controller di Londra (agenzia governativa britannica incaricata della gestione ed organizzazione del naviglio mercantile in base alle esigenze belliche, durante la prima guerra mondiale).
Stazza lorda originaria 2054 tsl, netta 1251 tsn. Si tratta di una nave da carico di tipo standardizzato per la produzione bellica in serie, tipologia «Emergency Fleet Corporation’s Design 1020» (un fumaiolo, due alberi, tre castelli), noto nella Marina statunitense anche come «Laker Type A» (perché tutte le 35 navi di questo tipo incorporate nella U.S. Navy ricevettero nomi di laghi).
1918
Prima del completamento, il War Duty viene requisito dallo United States Shipping Board in base all’Urgent Deficiencies Act del 13 giugno 1917 (che autorizza il presidente degli Stati Uniti a modificare, sospendere od annullare qualsiasi contratto, presente o futuro, per la costruzione od acquisto di naviglio), e ribattezzato Lake Crescent.
19 aprile 1918
Completato per lo United States Shipping Board di Chicago ed impiegato come trasporto militare per l’Esercito statunitense.
19 ottobre 1918
Incorporato dalla Marina statunitense e posto in servizio il giorno stesso come USS Lake Crescent (ID 2557) a Cardiff, nel Galles. Ha un dislocamento di 2051 tonnellate, un equipaggio di 52 uomini ed è armato con un cannone da 76 mm.
Assegnato al Naval Overseas Transportation Service, organismo incaricato della logistica via mare delle forze armate statunitensi (trasporto di truppe e materiali delle forze armate).
25 luglio 1919
Radiato dai quadri della U. S. Navy a New Orleans e restituito all’United States Shipping Board.
Gennaio 1926
Acquistato dalla Plant Line Steamship Company di Boston, dopo l’ispezione non viene incorporato nella flotta della compagnia.
1926
Acquistato dalla Consolidated Navigation Company di Baltimora, ma subito rivenduto alla Columbian Steamship Company Inc. di New York; poi trasferito alla Colombian Steamship Company di Rio Hacha, in Colombia, che lo ribattezza Padilla. Affidato in gestione a R. C. Pugand, di Rio Hacha. Bandiera colombiana.
1930
Trasferito dalla Colombian Steamship Company Inc. di New York. Bandiera statunitense, nominativo di chiamata KJUH.
1935
Acquistato dall’armatore Marino Querci di Genova, e ribattezzato Morea. Nominativo di chiamata ICAR.
10 giugno 1940
Entrata dell’Italia nella seconda guerra mondiale. Il Morea non verrà mai requisito dalla Regia Marina, né iscritto nel ruolo del naviglio ausiliario dello Stato.


Profilo e pianta delle navi tipo USSB Design 1020, la classe cui apparteneva il War Duty, poi Morea (da www.shipscribe.com)

L’affondamento

Il Morea fu la prima nave ad andare perduta per attacco nemico (prima ancora ne era affondata tragicamente un’altra, la Paganini, per cause accidentali) sulle rotte tra l’Italia e l’Albania, durante la seconda guerra mondiale.
Partito il 15 agosto 1940 da Durazzo alla volta di Bari, scarico e privo di scorta, il piroscafo venne attaccato nella alle 00.45 del 16 dal sommergibile britannico Osiris (capitano di corvetta John Robert Garstin Harvey). Per due volte il Morea evitò con la manovra i siluri lanciati dal sommergibile; a questo punto il comandante britannico, avendo perso la pazienza o semplicemente non volendo sprecare altri siluri, aprì il fuoco con il cannone.
Colpito dalle cannonate, il Morea affondò dopo circa un’ora, una cinquantina di miglia a ponente di Durazzo ed una quarantina di miglia a nord di Brindisi.
Non vi furono vittime; tutti i 24 uomini che componevano l’equipaggio vennero recuperati dal cacciatorpediniere Carlo Mirabello.
Non appena giunse l’alba, vennero inviati sul posto dei ricognitori per cercare il sommergibile affondatore, e presero inoltre il mare ben sei torpediniere, che passarono la zona al setaccio ma senza risultato. Il traffico con l’Albania venne sospeso per due giorni, poi riprese regolarmente il 18 agosto.


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